• 4 Maggio 2020

Fase 2, w la libertà!

Fase 2, w la libertà!

Fase 2, w la libertà! 1024 683 Luca Regina SHOWMAN

4 maggio 2020, inizia una nuova fase della nostra vita.

In molti esultano perché la Fase 2 rappresenta, dicono, un passo verso la riconquista della nostra libertà. Possiamo di nuovo fare una serie di cose, per esempio andare al parco a correre. Quindi, chi non sente il bisogno di andare al parco a correre era già libero prima? Chiedo per un amico sia chiaro.

Il 4 maggio è uno spiraglio di luce, come ha detto Gabriele Romagnoli su Repubblica in un bellissimo articolo. Quanti hanno sacrificato la propria vita per la parola libertà… Ma esattamente, cosa sarebbe la libertà? Chiedo, sempre per lo stesso amico.
Oggi è una giornata di grandi interrogativi! I grandi temi dell’esistenza, scritto a caratteri cubitali.

Sicuramente a tutti noi è capitato di iniziare discussioni con qualcuno su cos’è la libertà. Mi ricordo più volte di aver iniziato queste discussioni ma non mi ricordo mai esattamente come sono andate a finire. Si perché sono sempre finite a tarallucci e vino e spesso mi hanno poi causato dei bei mal di testa.

Ognuno ha una sua idea di libertà e se chiedi di spiegartela, spesso dopo un po’ non si capisce più niente e la stessa persona che ti parla comincia poi a balbettare concetti incomprensibili.
C’è chi cita Camus, chi Aristotele, chi cita canzoni, chi John Lennon e così via. A proposito di canzoni, io in tutto questo periodo della quarantena, mi sono ritrovato spesso a canticchiare tra me Viva la libertà di Jovanotti. Mi piace il ritornello e il titolo nella sua jovanottiana semplicità. Ma se poi andiamo ad analizzarne il testo, anche lui dopo un po’ diventa poco credibile e infantile.
Se ci facciamo caso, tutti quando parliamo di libertà dopo un po’ diventiamo infantili e facciamo esempi quasi da asilo proprio perché forse la libertà vera è quella che abbiamo provato quando eravamo bambini. Puri, quando vivevamo solo per il gioco e nessuno era ancora riuscito a inculcarci certi concetti e “dogmi” del mondo degli adulti.
Forse, per essere liberi dobbiamo tornare a essere tutti un po’ i bambini che eravamo.

Ma tornando all’attualità, adesso che posso uscire un po’ di più di casa, sono libero?
Mah, basta uscire di casa per essere liberi?!
Nella mia testa inizia adesso un mantra, a base di “quindi”, attenzione…
Quindi se posso tornare a lavorare sono libero?
Quindi se posso andare a trovare i congiunti sono libero?
Quindi se posso andare a tagliarmi i capelli sono libero?
Quindi se posso andare a ritirare la pizza sono libero?
E così via…

Ecco, ricomincia a venirmi il mal di testa anche perché per aumentare la mia confusione mi viene in mente il pensiero di Michel de Montaigne che diceva che “la vera libertà consiste nel sapersi dominare in tutte le cose.” Quindi?
Forse la libertà è un concetto e uno stato talmente forte dell’essere umano che nessuno potrà mai riuscire a rubartela se sei consapevole di averla a prescindere. Bisognerebbe sempre avere la consapevolezza che possiamo fare alcune cose perché siamo liberi. Dovrebbero inventare qualche aggeggio che quando fai qualcosa grazie alla libertà lui emette un suono! Dobbiamo conoscerla, capire quando ci sta facendo veramente godere di qualcosa ma soprattutto dobbiamo capire quando la nostra libertà sta prevaricando sulla libertà altrui. È proprio questo il punto. E questo discorso vale anche e soprattutto nei confronti dell’ambiente. Dobbiamo capire e definire meglio fin dove possiamo arrivare nei suoi confronti. Elementare Watson!

Nella lingua greca che spesso riesce a definire e descrivere in modo incredibile e sorprendente alcuni concetti, la parola libertà vuole anche dire “definire i propri limiti”. Secondo me questa è la definizione più sublime che ci sia e che non lascia spazio a nessun tipo di fraintendimento. D’altra parte i greci sono sempre stati molto precisi nel chiamare le cose col termine giusto. Pensate che in greco rosa si dice triandafilo. Trenta petali. Aprite una rosa e contate.

Sto iniziando a straparlare?
Vabbè, vado a prendere i tarallucci e il vino.
Lo sapevo che andava a finire così…

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